Il decreto di Putin rischia di bloccare le forniture di gas in Italia come accaduto in Germania.
La Russia fa sul serio riguardo le forniture di gas. Il Cremlino aveva avvisato che o si paga in rubli o non viene fornito il gas in Europa e lo ha messo per iscritto in un decreto. Il rifiuto dei paesi europei ha portato Mosca a sfidare Berlino. ll gasdotto Yamal-Europe ha interrotto le forniture.
La notizia è stata riportata da Bloomberg nella mattina del 1 aprile. Le spedizioni di gas russo in Germania da Gazprom attraverso il gasdotto Yamal-Europe sono state interrotte. Registrato anche un calo del flusso di gas attraverso il Nord Stream, inferiore rispetto a ieri.
Il decreto firmato da Putin obbliga Gazprombank, la banca di stato russa che gestisce i pagamenti per le forniture di gas ai paesi europei, a convertire in rubli i pagamenti ricevuti per il gas dai paesi “ostili”, cioè tutti i paesi occidentali inclusi quelli europei ovviamente. I leader europei si erano fortemente opposti alla decisione di Mosca di far pagare le forniture di gas in rubli per una violazione dei contratti. Con questo decreto il Cremlino è giunto ad un compromesso.
Anche se la Russia dovesse interrompere il flusso non avremmo problemi
La Gazprombank effettuerà un’operazione di conversione da dollari o euro in rubli. I paesi ostili quindi non pagheranno in rubli ma arriveranno in rubli nelle tasche dello stato russo. Non cambia in sostanza nulla e di conseguenza Putin ha perso anche questa guerra economica. La Russia ha più bisogno dei pagamenti del gas dei paesi esteri di quanto i paesi europei abbiano bisogno del gas stesso.
Come ha sottolineato il ministro per la transizione energetica, “al momento le riserve italiane di gas consentono comunque di mandare avanti le attività del Paese», ha affermato, «anche in caso di brusche ed improbabili interruzioni delle forniture russe». Non c’è pericolo di restare senza forniture di gas in Italia quindi e seppur dovesse succedere che Mosca interrompa il flusso, non avremmo particolari problemi. L’Italia ha già preso accordi per altre forniture di gas liquido dagli Usa e dal Canada e progetta nel breve termine di sostituire tutto il gas russo che oggi è pari al 40% del totale.